La rimozione di tatuaggi: ora è il momento giusto
Tatuarsi il corpo da sempre riveste particolare importanza sociale: simbolo d’appartenenza o ribellione, segno d’amore, ricordo di eventi speciali della propria vita, oppure elemento pratico nella vita di tutti i giorni, come nel caso trucco semipermanente.
Molto spesso però il tatuaggio, con il passare degli anni, può perdere di significato per svariati motivi, apparire volgare e inappropriato con l’invecchiare della pelle sottostante, oppure semplicemente sbiadirsi o rovinarsi esteticamente.
Nasce, cresce e diventa spesso imperativo, il desiderio di eliminare il tatuaggio.
La tecnica utilizzata: laser q-switched
Tralasciando modalità di rimozione non consigliate (laser non specifici, acidi non ben precisati e rimozione chirurgica, quest’ultima da riservare a particolarissimi casi), l’unica possibilità per rimuovere il pigmento in modo non invasivo, evitando la formazione di antiestetiche cicatrici, è l’utilizzo di specifici laser q-switched, con adeguate tecniche e parametri di funzionamento.
Grazie alla ripetizione di alcune sedute di questa tipologia di laser (ogni 6-8 settimane), il pigmento via via viene frantumato e smaltito dalla nostra pelle. Si ha così un progressivo sbiadimento del tatuaggio in questione.
L’obiettivo che possiamo realisticamente raggiungere a fine delle sedute è quello di rendere il tatuaggio un velo dalla forma irriconoscibile. A quel punto sarà la pelle stessa a terminare il lavoro, rimuovendo anche quel leggerissimo residuo
Quante sedute sono necessarie?
Il numero di sedute è molto variabile e dipende dalla quantità e tipologia del pigmento, dalla posizione sul corpo del paziente, dalla tipologia della cute del paziente, dalla presenza di cicatrici o coperture di vecchi tatuaggi, e ovviamente dal risultato desiderato (spesso può esser necessario solo sbiadire, per poi tatuarci sopra qualcos’altro). Per un normale tatuaggio sul corpo possono essere necessarie anche 8-10 sedute, mentre il trucco semipermanente (ad es. sulle sopracciglia o sulle labbra) necessita solitamente di molte meno sedute.
- I colori più facilmente trattabili sono quelli scuri (nero, marrone scuro, blu scuro, grigio) e il rosso. Più difficilmente i colori chiari quali azzurro, verde e giallo.
- Il trattamento non è invasivo, e può essere più o meno doloroso a seconda della zona trattata (in alcune zone è un leggero fastidio, in altre serve applicare dell’anestetico per rendere confortevole la seduta).
- Dopo la seduta l’area trattata può arrossarsi, in rari casi possono comparire piccole vescicolette o crosticine. Il tutto comunque risolvibile nel giro di qualche giorno con adeguata medicazione consigliata dal medico che esegue il trattamento.
- E’ importante che la pelle al momento del trattamento non sia abbronzata, e che l’area da trattata non venga poi esposta direttamente al sole per circa 3-4 settimane (sempre consigliata l’applicazione di filtro solare).
Le principali controindicazioni sono la presenza di alterazioni cutanee in loco, pelle abbronzata o fototipo scuro, gravidanza e allattamento. Chiaramente la visita medica preliminare permette di valutare attentamente le indicazioni, le modalità di trattamento che spesso devono essere personalizzate, ed eventuali altri tipi di controindicazioni.
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